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  • Immagine del redattoreJuz

La confusione del termine sesso e cos'è il genere.

Molto spesso sento usare il termine sesso a ca...so.

Cercherò di fare un minimo di chiarezza.


Il concetto di genere è stato introdotto dai medici statunitensi J. Money e R. Stoller negli anni 1960.

Questi due medici si sono trovati a farsi domande quasi filosofiche trovandosi di fronte ad un “miracolo della natura” che doveva essere “normalizzato” in quanto dovevano determinare chirurgicamente il sesso di neonati o di adulti anatomicamente ermafroditi.

Pochissimi casi? Sono statisticamente la stessa percentuale delle persone nate rosse di capelli. Tu conosci fulvi nella tua vita? Io personalmente ne conosco almeno 3.

Cosa succede a queste tre persone che conosci?

Money e Stoller tendevano a “scegliere” come procedere chirurgicamente seguendo le aspettative dei genitori oppure conformando i pazienti ai ruoli sociali che erano abituati a svolgere.

Nei favolosi anni 70, alcune attiviste e attivisti nel mondo hanno approfondito l’analisi riguardo la distinzione tra sesso biologico e costruzione sociale del genere.

“L’identità di genere”, cioè la percezione che ognuno ha di sé aderente ai concetti uomo/donna/terzo genere risultante dal complesso di modelli culturali socialmente precostituiti che l’individuo incontra nell’arco della vita e fa suoi, non è una conseguenza obbligata del “sesso biologico”, per come è definito dai cromosomi sessuali, dai genitali interni ed esterni, dagli ormoni e dalla conformazione complessiva del corpo.

I concetti di femminilità e mascolinità (in un mondo obsoletamente binario) sono quindi legati al contesto storico e sociale di appartenenza: o

gni società determina per sé in cosa consiste “essere uomo” (guardare le partite di calcio/capire il fuorigioco) o “essere donna” (stirare le camicie mentre l’uomo guarda la partita e già che ci sei vai a prendergli una birra).


La relazione con le “norme di genere”, adesione o incompatibilità, costituiscono un aspetto centrale nel processo di percezione di sé.


Per molto tempo, in ambito psichiatrico si considerava disturbo mentale l’identificazione in un genere diverso da quello corrispondente al sesso assegnato alla nascita definendolo “disturbo dell’identità di genere”.

Attualmente non è più considerato un disturbo mentale e questo termine è stato sostituito da “disforia di genere”, denotando invece il disagio provato da alcune persone che non si riconoscono nel sesso designato dai loro organi genitali eliminando così la stigmatizzazione nei loro confronti.


Che confusione.. (sarà perché ti amo!)

Ah è vero, l’amore.. E come in una matrioska di sorprese, l’identità di genere non determina in alcun modo “l’orientamento sessuale”, cioè il tipo di persone da cui una certa persona è sessualmente e romanticamente attratta.


Riassumendo quello che normalmente viene chiamato erroneamente "sesso" è definito da 5 aspetti:


1. Il sesso biologico, che può essere Maschile, Femminile o Intersex;

2. L'identità di genere, cioè quella che ci sentiamo quando chiudiamo gli occhi in una stanza chiusa, buia, senza che il mondo attorno possa influenzare la nostra scelta;

3. Il ruolo di genere, cioè quella serie di "norme" solitamente definite dalla società in cui viviamo che riguarda come noi ci rapportiamo con la società.

4. Da chi ci sentiamo attratti romanticamente (con chi mi vedo in una relazione che non provede obbligatoriamente il sesso);

5 Da chi ci sentiamo attratti fisicamente (che non prevede una relazione per forza romantica)

I punti 4 e 5 spesso coincidono ma non bisogna generalizzare.


Se ci guardassimo dall’esterno, come facevano Money e Stoller, come ci definiremmo?


With Love

Giuz

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